Il Loto e l'Arpia
Il tuo sorriso squarcia la mia realtà e mi trasporta in una dimensione dove non sei più cosi sconosciuto. Ci sono tanti ricordi che si accatastano nella mia mente e me la stipano; tante voci felici che tornano ad eco, nelle mie orecchie. Vorrei trovare risposte certe a un qualcosa che non so descrivere, forse perché troppo prematuro. Vorrei cantarti quei canti antichi che usavo soffiarti, mentre ti tenevo stretto e sentirmi leggera nel nostro nuovo ritrovarci. Un peso però, ancora il mio cuore a terra e gli frena l'impeto delle ali che tendono verso il cielo; una me fasciata di veli neri e leggeri, quasi evanescenti, col viso pallido e marcato di nero, con labbra scure, prive di vita... Una me con capelli corvini, vivi come serpi, con gli occhi sbarrati e iniettati di sangue; una me che con voce tagliente come lama, frena quel cuore invitandolo ad arrestarsi, forse per sempre. Una luce fa allentare la letale morsa dell'arpia nera e un grido acuto, disperato plasma il cuore alat...