CONFERENZA STAMPA: 'BLOODLINE'


Una grande casa in aperta campagna, un gruppo di persone in procinto di girare un film porno e una di queste, Sandra, incaricata dal capo di girare un backstage sul film, con un ricordo agghiacciante con cui fare, prima o poi i conti. Questi i dati per il nuovo horror dal retrogusto italiano: Bloodline, film a basso costo diretto da Edo Tagliavini. Gli elementi dell’horror classico ci sono tutti; c’è la casa con i fantasmi, ci sono gi zombie, il serial killer e un gruppo molto caratteristico di persone che lentamente viene falciata dallo psicopatico mascherato. E’ il nuovo film slasher con ricordi di Psycho, The ring, Shining e The others. E’ un coraggioso tentativo di un gruppo di artisti amanti del cinema, di ridare vita a un genere che sta scomparendo: l’horror. Ed ecco sul tavolo gli attori Virgilio Olivari, Francesco Malcom e Paolo Ricci accompagnati dal regista Edo Tagliavini e il produttore Mario Calamita; ecco alcuni componenti della Opencinema s.r.l. società di produzione cinematografica, audiovisivi e VFX fondata nel 2009. Le domande partono lente e ben concepite e vertono tutte sul come verrà distribuito il film, secondo quali criteri e in quali paesi; su che tipo di aspettative si fondano gli spiriti del cast e della produzione e sulla cifra emessa per la sua realizzazione, sui 150.000 euro. A parlare è il produttore, Mario Calamita, che spiega gli appoggi in America per la distribuzione e l’aiuto di Uwe Boll per l’estero e con umiltà mostra la semplice volontà di creare un film variegato per stile e figure rappresentate, non solo un horror classico, ma un horror capace di ridere di se, di prendersi in giro e di prendere in giro; un film ricco di suspence e mistero, di scene splatter e terrore, ma alleggerito da sarcasmo e follia. Si parla poi dei compromessi a cui si è dovuti scendere per la sua realizzazione e qui è Edo Tagliavini, che di fronte alle mie audaci attenzioni circa il finale a mio avviso rimediato, “di scarto”, mi mostra con gentilezza, quanto sia quasi impossibile creare un film senza modifiche non sempre proprio soddisfacenti. Calamita poi aggiunge che ci sono necessità tecniche che non si possono tralasciare e che vanno inevitabilmente a scontrarsi anche col modesto budget; quest’ ultimo, fattore primario per chi s’imbarca nel difficile campo artistico. Bloodline ha però nel suo mazzo anche nomi importanti, come Sergio Stivaletti che ha curato gli effetti speciali e Claudio Simonetti che ha lavorato sulla colonna sonora. Oltre ai nomi ha la bravura di essere stato girato in tempi strettissimi (appena 4 settimane) col brutto tempo che li ha accolti e con la Canon 7D che non offre gli stessi effetti di fotocamere di altri livelli. La conferenza è un vero e proprio scambio di opinioni e chiarificazioni ed è un piacere la tranquillità con la quale ci si confronta e ci si spiega, senza altezzosità, senza orgoglio di alcuna sorta e anche al termine di questa, si ha la sorpresa di conoscere i nomi di cui sopra e di apprezzarli per la loro versatilità, più umana che artistica.

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