SON DE MAR
L'immagine qui sopra racconta già tutto.
Loro due si amano e tanto e condividono la passione intima e smodata per il mare. Lui è un professore di lettere, amante dell'Eneide e dei suoi passi e lei una semplice cameriera che lavora nel ristorante di famiglia. Si conoscono e scatta la scintilla, che li fa ardere in breve in una cocente passione. Si sposano hanno un figlio e vanno a vivere insieme; tutto nell'arco di un anno e nello stesso anno, un tragico incidente fa morire lui, Ulysses, su una barca in mezzo al mare, lasciando lei, Martina, sola, senza lavoro e con un figlio da mantenere. Dopo ben 4 anni, Martina si rifa una vita e cedendo alle sontuose lusinghe di Sierra, amico di famiglia della ragazza e da sempre innamorato di lei, lo sposa e si trasferisce col figlioletto nella villa. La vita è solida ora, apparentemente perfetta, senza problemi economici, ne pensieri, con un uomo presente, premuroso e attento...ma è una prigione d'oro. Martina, da fresca, solare e vitale è ora una donna d'alta borghesia, fredda, scostante, poco attenta a suo figlio e persino a se stessa. Un giorno arriva una chiamata e una voce all'altro capo del telefono recita quel passo dell'Eneide, che Martina tanto amava farsi dire dal marito:
'Sul profondo e calmo mare, incombono due serpenti con immense volute. I petti irti tra i flutti e le creste sanguigne sovrastano le onde. Mentre il resto del loro corpo si snoda a fior d'acqua, uno di essi ora mi avvinghia la vita due volte e mi opprime col doppio nodo del suo amore e io mi sforzo di sciogliere il suo nodo'.
Si scopre che Ulysses è vivo e vegeto e che è tornato dopo aver compreso che non può vivere senza Martina. Come capirete da voi, da qui cominciano i guai, perché ora la ragazza è trascinata in una storia che credeva essere morta fuori e in lei. Ora deve fare i conti con ciò che sente per il suo ex marito, per il suo attuale marito, per la vita che ha condotto prima e per quella che sta conducendo ora. Scelta ardua e per niente facilitata da esterni fattori.
Uscito nel 2001 dalla regia di Bigas Luna ha come interpreti principali: Leonor Watling e Jordì Molla, rispettivamente nei panni di Martina e Ulysses. Assolutamente da vedere! Un mix perfetto di ambientazioni, musiche e suspance, condito da infiniti fattori, tra cui riferimenti al giallo, metafore esplicite sessuali, che però lasciano comunque spazio all'immaginazione. Quello di Bigas Luna è infatti un erotico delicato, elegante, dove il sesso è l'unione fisica e spirituale tra due persone, non mero atto istintivo. E' un tripudio e un elogio alla vita, al gusto di questa e all'importante di questa. Particolare quanto originale la scena in cui Martina succhia da un'arancia il suo succo, per descrivere il desiderio che prova nei confronti dell'allora semplice cliente del ristorante, Ulysses.
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