Abbandono
Solenne, punto gli occhi sul viso che ho per tempo bramato.
Decisione e fermezza ora lampeggiano nei miei verdi;terrore e vuoto, forano i suoi, nocciola.
Ogni muscolo facciale è teso e in attesa ...
Potessi dipingere quel frammento di dolore sul viso della gente ... racconterei una storia universale.
Abbandonare è un processo di crescita e una lezione importante da imparare. Le cose, tutte le cose hanno un loro percorso; esse nascono con amore e gioia, inaspettate e luminose... poi giungono a una crescita, che le fa evolvere, le allunga, le armonizza e le arrotonda in splendida emozione. Infine giunge la morte, inesorabile, ma dolce per chi la sa accogliere con il giusto abbraccio; perché per troppo tempo essa è stata bistrattata, ferita, allontanata. Non c'è essenza più sola della morte, che ha l'amaro compito di separare per sempre, senza permessi speciali, ne condizioni magiche; ti tocca e sei con lei, senza neppure il tempo di replicare.
Ci sono poi più tipi di addio ... il MIO addio è sempre con una lacrima che mi graffia la guancia, silenziosa. Unico permesso concesso al mio dolore di farsi avanti; unica scintilla d'umanità, che evapora ancor prima della fine del mio viso e si lascia afferrare dal vento per lasciare al suo triste suolo, quel soldato cosi ben preparato. Ed esso va avanti, su un terreno sempre più arido, verso un cielo pastellato, opaco, guidato da quello che forse è un ultimo braccio di sole...
A te che vieni abbandonato, il tocco dell'amore che mi vive dentro, della sincerità di lasciarti in onore del tuo onore; senza rancore, senza odio ne vendetta. Ti lascio alla tua vita, che certamente potrà darti di più del mio immortale senso d'insoddisfazione vitale, di questa fame animalesca e incontrollabile, della quale chiedo scusa. Sono una bestia mal addomesticata, da un padrone che non sapeva scegliere tra vivere seguendo il flusso della vita e il vivere fissandosi leggi e percorsi programmati.
L'abbandono a volte è il regalo più grande che qualcuno possa farti.
Decisione e fermezza ora lampeggiano nei miei verdi;terrore e vuoto, forano i suoi, nocciola.
Ogni muscolo facciale è teso e in attesa ...
Potessi dipingere quel frammento di dolore sul viso della gente ... racconterei una storia universale.
Abbandonare è un processo di crescita e una lezione importante da imparare. Le cose, tutte le cose hanno un loro percorso; esse nascono con amore e gioia, inaspettate e luminose... poi giungono a una crescita, che le fa evolvere, le allunga, le armonizza e le arrotonda in splendida emozione. Infine giunge la morte, inesorabile, ma dolce per chi la sa accogliere con il giusto abbraccio; perché per troppo tempo essa è stata bistrattata, ferita, allontanata. Non c'è essenza più sola della morte, che ha l'amaro compito di separare per sempre, senza permessi speciali, ne condizioni magiche; ti tocca e sei con lei, senza neppure il tempo di replicare.
Ci sono poi più tipi di addio ... il MIO addio è sempre con una lacrima che mi graffia la guancia, silenziosa. Unico permesso concesso al mio dolore di farsi avanti; unica scintilla d'umanità, che evapora ancor prima della fine del mio viso e si lascia afferrare dal vento per lasciare al suo triste suolo, quel soldato cosi ben preparato. Ed esso va avanti, su un terreno sempre più arido, verso un cielo pastellato, opaco, guidato da quello che forse è un ultimo braccio di sole...
A te che vieni abbandonato, il tocco dell'amore che mi vive dentro, della sincerità di lasciarti in onore del tuo onore; senza rancore, senza odio ne vendetta. Ti lascio alla tua vita, che certamente potrà darti di più del mio immortale senso d'insoddisfazione vitale, di questa fame animalesca e incontrollabile, della quale chiedo scusa. Sono una bestia mal addomesticata, da un padrone che non sapeva scegliere tra vivere seguendo il flusso della vita e il vivere fissandosi leggi e percorsi programmati.
L'abbandono a volte è il regalo più grande che qualcuno possa farti.
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