La furia dei titani
La furia dei Titani, di Jonathan Liebesman uscito recentemente nelle sale italiane è il sequel di 'Scontro tra Titani'. La furia dei Titani è ambientato nella Grecia antica, in quel delicato momento in cui il paganesimo stava per essere disarcionato dal cristianesimo. Gli Dei temevano di cadere nel dimenticatoio e Crono, padre di tutti gli dei stava per essere risvegliato da un triumvirato di Dei traditori. Nell'estremo tentativo di rischiare il tutto per tutto, Zeus invoca l'aiuto del figlio semidio Perseo, per distruggere Crono e salvare gli Dei dall'ineluttabilità della storia.
Chiedo venia per la mia mancanza, ma non ho visto il primo episodio, quindi mi trovo a recensire un film indipendentemente dal suo precedente (in questo caso non so quanto possa essere punto a mio sfavore).
Il mio giudizio è questo: assolutamente vuoto e commerciale. Questa nuova generazione di film, come pure Immortals uscito a fine 2011 creati a scopi puramente commerciali, dove l'unico merito sta nell'eccellente uso di effetti speciali, mi porta a chiedere quale sarà la massa mondiale, che versa miliardi per la loro continua produzione!
Certamente lo studio di uscita nelle sale che vi è dietro è degno di questi miliardi, ma è scandaloso proporre al cervello umano certa roba.
La trama parte carica d'entusiasmo e del solito 'mondo da salvare', ma si perde poi a breve, in vari tentativi, in una corsa affannosa e infruttuosa.
Personaggi stereotipati, molti ritorni a film come 'Troy', soprattutto nella caratterizzazione di Perseo, che lotta tra la sua vita da semidio e quella da pescatore e padre di famiglia (ma fare il semidio è davvero cosi atroce?!). Battute degne di fragorosa risata del tipo 'Usa il dio che è in te' (Zeus cit.), molto simile alla storica battuta di Star Wars 'usa la forza Luke'(perlopiù recitata dal medesimo attore che in 'Star Wars- La minaccia fantasma' è nel ruolo del maestro Qui-Gon Jinn), ambientazioni polverose e un intreccio che è tutto fumo negli occhi, ne fanno una vera schifezza.
Avevano troppa fretta di finire le riprese, il regista è un cane, o non c'erano sufficienti fondi per fare un film quantomeno accettabile? Esclusi i fondi che si sa, non servono alla produzione di un film 'quantomeno accettabile' e quindi la fretta che va di pari passo col punto precedente, non resta che la qualità del regista che, dando un'occhiata alla sua filmografia è ancora forse troppo acerbo per potersi cimentare in imprese cosi ... eroiche!
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