L'appartamento spagnolo
Uscito solamente nel 2002???
Ma com'è possibile?! Gli avrei dato molti più anni, questo è sicuro.
Tra i giovani ragazzi che ciarlano nei luoghi pubblici avevo già sentito nominare 'L'appartamento spagnolo' seguito da una scarica di commenti e risatine che hanno messo in rilievo, nella mia memoria, solo il titolo.
Ebbene si! Uscito nel 2002 dal regista Cèdric Klapisch fa scalpore tra i vent'enni e non, per il suo carattere frizzante e libertino, ma anche per le sottili critiche alla società moderna e agli stereotipi sociali.
Un 25'enne parigino, Xavier ( Romain Duris) per ottenere un posto dall'amico del padre, al Ministero delle Finanze, deve dimostrare di saper padroneggiare la lingua spagnola e cosi parte nel progetto Erasmus, per un anno a Barcellona. Già solo il semplice tentare di far parte del proggetto è una chiara critica che il regista fa alla burocrazia. Nella scena dove Xavier è alla segreteria è emblematico il giro che deve fare per poter partire e il regista movimenta questo attimo con degli effetti speciali, ricoprendo quasi completamente lo schermo, con i fogli che Xavier avrebbe dovuto prendere per partire. Ma lasciare casa non è solamente scartoffie burocratiche e lo sfregolìo delle mani al pensiero di un buon posto di lavoro, ci sono anche dei saluti da fare. Martine (Audrey Tautou), la fidanzata del protagonista attacca la solfa, il pianto e in seguito anche le cosiddette 'seghe mentali'. La madre di Xavier non manca all'appello e allega le sue ansie e le sue insicurezze al figlio, che ovviamente la saluta frettolosamente e non proprio amorevolmente.
Una volta a Barcellona, Xavier si trova a dover cercare un appartamento e non trovandolo, è costretto a chiedere ospitalità a due compatrioti conosciuti sull'aereo, un neurochirurgo e la delicata moglie, Anne Sophie (Judith Godrèche). Dopo lungo cercare, il parigino trova un appartamento da condividere con altri cinque ragazzi, un danese, un'inglese, un italiano, un tedesco e una spagnola. Una breve intervista per sapere chi è e che tipo è e Xavier ha trovato casa. La convivenza con gli altri ragazzi fa da specchio a una piccola Europa e mostra quei compromessi ai quali ciascuno deve scendere, per poter convivere con altre persone, come l'ordine e la pulizia. Il regista mostra i classici stereotipi attraverso la voce, del fratello minore della ragazza inglese, che viene a far visita alla sorella, il quale suscita non poco l'indignazione e l'offesa degli abitanti dell'appartamento.
Xavier intanto ha cominciato gli studi e proprio durante una lezione conosce Isabelle (Cécile de France), lesbica, che insegna a Xavier come conquistare fisicamente una donna e che in seguito va a vivere con lui, nel l'ormai nominato 'appartamento spagnolo'. La lontananza, i ritmi 'calienti' di Barcellona, la 'movida', le nuove amicizie e una relazione con Anne-Sophie, moglie del neurochirurgo allontanano Xavier dalla Francia e da Martine, sua fidanzata che, dopo non molto decide di mollarlo. E' proprio nel momento di questa sofferenza, che dall'appartamento fuoriescono i sentimenti degli altri coinquilini, che cominciano a stringere i rapporti e diventano ufficialmente amici; tanto che, nel momento in cui Alistair, fidanzato della ragazza inglese, arriva a Barcellona per farle una sorpresa, si assiste a un comico smobilitamento generale ,che porta a una corsa sfrenata verso casa, nel disperato tentativo di proteggere l'inglesina, che intanto se la stava spassando con un americano. Il regista ha presentato questa corsa tramite lo 'split- screen', ovvero lo schermo diviso in varie scene e con questa tecnica, il film ha acquistato la sua particolarità. Grazie alla fulminea creatività del fratello della ragazza inglese, che si fa trovare a letto con Alistair e quindi si finge gay, la situazione viene salvata e cosi anche la coppia.
L'anno accademico a Barcellona sta terminando e Xavier si riscopre cambiato, più aperto, con la mente più elastica e decide di non accettare l'impiego, ormai ottenuto, al Ministero delle Finanze, ma di inseguire il sogno che aveva da bambino: diventare uno scrittore. E indovinate qual'è stato il suo primo libro?
Tra i giovani ragazzi che ciarlano nei luoghi pubblici avevo già sentito nominare 'L'appartamento spagnolo' seguito da una scarica di commenti e risatine che hanno messo in rilievo, nella mia memoria, solo il titolo.
Ebbene si! Uscito nel 2002 dal regista Cèdric Klapisch fa scalpore tra i vent'enni e non, per il suo carattere frizzante e libertino, ma anche per le sottili critiche alla società moderna e agli stereotipi sociali.
Un 25'enne parigino, Xavier ( Romain Duris) per ottenere un posto dall'amico del padre, al Ministero delle Finanze, deve dimostrare di saper padroneggiare la lingua spagnola e cosi parte nel progetto Erasmus, per un anno a Barcellona. Già solo il semplice tentare di far parte del proggetto è una chiara critica che il regista fa alla burocrazia. Nella scena dove Xavier è alla segreteria è emblematico il giro che deve fare per poter partire e il regista movimenta questo attimo con degli effetti speciali, ricoprendo quasi completamente lo schermo, con i fogli che Xavier avrebbe dovuto prendere per partire. Ma lasciare casa non è solamente scartoffie burocratiche e lo sfregolìo delle mani al pensiero di un buon posto di lavoro, ci sono anche dei saluti da fare. Martine (Audrey Tautou), la fidanzata del protagonista attacca la solfa, il pianto e in seguito anche le cosiddette 'seghe mentali'. La madre di Xavier non manca all'appello e allega le sue ansie e le sue insicurezze al figlio, che ovviamente la saluta frettolosamente e non proprio amorevolmente.
Una volta a Barcellona, Xavier si trova a dover cercare un appartamento e non trovandolo, è costretto a chiedere ospitalità a due compatrioti conosciuti sull'aereo, un neurochirurgo e la delicata moglie, Anne Sophie (Judith Godrèche). Dopo lungo cercare, il parigino trova un appartamento da condividere con altri cinque ragazzi, un danese, un'inglese, un italiano, un tedesco e una spagnola. Una breve intervista per sapere chi è e che tipo è e Xavier ha trovato casa. La convivenza con gli altri ragazzi fa da specchio a una piccola Europa e mostra quei compromessi ai quali ciascuno deve scendere, per poter convivere con altre persone, come l'ordine e la pulizia. Il regista mostra i classici stereotipi attraverso la voce, del fratello minore della ragazza inglese, che viene a far visita alla sorella, il quale suscita non poco l'indignazione e l'offesa degli abitanti dell'appartamento.
Xavier intanto ha cominciato gli studi e proprio durante una lezione conosce Isabelle (Cécile de France), lesbica, che insegna a Xavier come conquistare fisicamente una donna e che in seguito va a vivere con lui, nel l'ormai nominato 'appartamento spagnolo'. La lontananza, i ritmi 'calienti' di Barcellona, la 'movida', le nuove amicizie e una relazione con Anne-Sophie, moglie del neurochirurgo allontanano Xavier dalla Francia e da Martine, sua fidanzata che, dopo non molto decide di mollarlo. E' proprio nel momento di questa sofferenza, che dall'appartamento fuoriescono i sentimenti degli altri coinquilini, che cominciano a stringere i rapporti e diventano ufficialmente amici; tanto che, nel momento in cui Alistair, fidanzato della ragazza inglese, arriva a Barcellona per farle una sorpresa, si assiste a un comico smobilitamento generale ,che porta a una corsa sfrenata verso casa, nel disperato tentativo di proteggere l'inglesina, che intanto se la stava spassando con un americano. Il regista ha presentato questa corsa tramite lo 'split- screen', ovvero lo schermo diviso in varie scene e con questa tecnica, il film ha acquistato la sua particolarità. Grazie alla fulminea creatività del fratello della ragazza inglese, che si fa trovare a letto con Alistair e quindi si finge gay, la situazione viene salvata e cosi anche la coppia.
L'anno accademico a Barcellona sta terminando e Xavier si riscopre cambiato, più aperto, con la mente più elastica e decide di non accettare l'impiego, ormai ottenuto, al Ministero delle Finanze, ma di inseguire il sogno che aveva da bambino: diventare uno scrittore. E indovinate qual'è stato il suo primo libro?
'L'appartamento spagnolo'.
Film leggero e giovanile, con interessanti riflessioni e caratterizzato da quella leggera ironia franco- spagnola che lo rende piacevole.
Film leggero e giovanile, con interessanti riflessioni e caratterizzato da quella leggera ironia franco- spagnola che lo rende piacevole.
good job...
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