IL GATTO CON GLI STIVALI

C’era una volta … no. Lui non vorrebbe che la sua storia iniziasse cosi:” roba da ‘ninos’!”, direbbe! Meglio narrare con cronaca gli avvenimenti. Ecco allora che c’è un lui, un eroe- ladro con la E (e la L) maiuscola, veloce, forte, coraggioso, letale con le donne, ehm, con le gatte. Ebbene si, parliamo di un lui gatto, ma non di un gatto qualunque; parliamo de: Il Gatto con gli Stivali! Sempre alla ricerca di un qualcosa da sgraffignare, Gatto ora da la caccia ai leggendari fagioli magici, quelli che possono far crescere una pianta di fagioli appunto, talmente alta da arrivare in cielo, dove un castello custodisce gelosamente, l’oca dalle uova d’oro. Bottino troppo appetitoso per il bandito più temuto della Spagna. Nella ricerca però, Gatto incappa in un nemico temibile e terribile, la coppia Jack e Jill, coniugi orripilanti, temuti e determinati che hanno già con loro i mitici fagioli. La sera in cui Gatto programma il furto ai coniugi incontra lei, la gatta Kitty Zampe di Velluto, intelligente, scaltra, veloce e … sensuale. Mix da bomba per Gatto, che dopo aver scoperto la sua concorrente, tenta in tutti i modi un approccio “micesco”. Ma i colpi di scena non finiscono e spunta un altro personaggio: l’uovo Humpty Dumpty, ex migliore amico di Gatto, col quale viene a galla anche la vera, triste storia del nostro protagonista dagli occhioni irresistibili. Chris Miller è il regista di questo nuovo film d’animazione 3D firmato Dreamworks, in uscita il prossimo 16 Dicembre, ed è sempre Antonio Banderas a dare voce e mente al gatto battagliero di Shrek. Questa volta però, ad accompagnare l’attore dal fascino latino sono anche altre stelle del cinema: Salma Hayek, che interpreta la bella Kitty, Zach Galifianakis in Humpty e Bob Thorton e Amy Sedaris in Jack e Jill. Tutti sicuramente si saranno chiesti in Shrek, qual è la storia di Gatto, da dove viene, perché è diventato un ladro su commissione e soprattutto: dove ha preso quegli stivali? Le risposte non sono cosi ovvie però, perché non è stato preso nulla della storia originale del Gatto con gli Stivali e tutto è nuovo e sorprendente. Quale eroe ha mai avuto un uovo come migliore amico? E quanti sanno ‘parlare la lingua del miao’? I ritmi incalzanti della pellicola incollano gli sguardi degli spettatori, grandi e piccini, della sala 2 del Cinema Barberini e le risate sono fragorose (le mie comprese) e per nulla soffocate. Tenerezza e compassione, cuore e azione, duelli, fughe in deserti polverosi al sapore dei vecchi western di Sergio Leone, incontri- scontri, colpi di scena e suspence: c’è tutto! I colori sono caldi e le luci belle forti; i momenti ironici spezzano sorprendentemente quelli seri e Gatto viene sempre più messo a fuoco, in un contesto che si riconosce senza sforzi essere il suo. La storia di un micino orfano che conquista la piccola città di San Ricardo con la sua grinta e il suo coraggio; la storia di un’amicizia contorta e sincera e l’inseguimento di un sogno sono le tematiche principali, che ramificandosi, intrecciandosi, a volte scontrandosi e mischiandosi dipingono il film e fanno spaziare su più livelli lo spettatore. I pochi rallentamenti e i vuoti narrativi, le uniche pecche di questo nuovo, certo, capolavoro Dreamworks, che però vengono subito messe in ombra dall’imprevedibilità del susseguirsi delle scene e dagli effetti speciali volutamente … speciali!


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