Due partite

Ed eccoci al secondo film della serata. Uscito nelle sale italiane nel 2009, 'Due partite' è la storia di quattro donne, che negli anni '60 si riuniscono ogni giovedi per giocare a carte e per raccontarsi le loro vite. Adattamento cinematografico dell'omonima pièce teatrale di Cristina Comencini(regista e sceneggiatrice di 'La bestia nel cuore') ,'Due partite' mostra l'universo femminile attraverso una struttura quadrata doppia. La prima, quella degli anni'60 e la seconda, dei giorni nostri, dove le figlie delle prime 4 protagoniste, si ritrovano allo stesso tavolo, a parlare delle stesse situazioni che anni prima attanagliavano le madri. Ineluttabilità del Fato?Oppure la tanto famosa concezione: 'tale madre, tale figlia' è vera?! Confesso che la prima parte del film è lenta e molti potranno arrivare a spegnere tutto e a cambiare genere, ma per quei fiduciosi che avranno la pazienza di aspettare, si rivelerà loro un film che trasmette concetti sui quali riflettere. 'Tutto torna'; 'Ciò che semini, raccogli'; 'Assorbiamo delle cose dai nostri genitori, senza rendercene conto'. Tutte queste frasi diventano spaventosamente tangibili in Due partite e assicuro che, al termine del film, ci si ritrova ad analizzarci e a guardare nostra madre in cagnesco. Alla videoteca, il film era sotto il genere -commedia-, io l'avrei messo sotto -drammatico- che è ben diverso. Non è un film nel quale ci si piega in due dalle risate, ma non è nemmeno uno di quei film dove ci vengono i crampi cerebrali per le riflessioni o il coinvolgimento emotivo; è semplicemente un film da vedere, che lascia un messaggio molto chiaro senza per forza marchiarci a fuoco, come invece ha fatto 'Caterina va in città'.

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