Sopravvivere con i lupi












Seconda guerra mondiale, Bruxelles. La situazione storica atroce viene vista attraverso gli occhi celesti di Misha, bimba ribelliosa ebrea, che si nasconde con la famiglia dalle persecuzioni naziste. Un giorno le vien detto 'Amore di amore' da una signora sconosciuta e viene portata di forza, in casa di un'altra signora, mai vista anche questa, che le da ordini e la tratta male. Origliando nel cuore della notte, Misha scopre che è stata tratta in "salvo" da questa signora in cambio di denaro, ma che presto è costretta a 'sparire'. Dopo un ultimo saluto al buon Ernest, signore che procura carte e documenti falsi a chi combatte contro i 'crucchi', Misha decide di intraprendere un viaggio verso Est, verso i suoi genitori scomparsi. La determinazione e la cocciutaggine della piccola ragazzina, la portano nel cuore dei boschi e a stretto contatto con la natura e con i...lupi! Qui, il freddo, la fame, la solitudine e la nostalgia dell'amore dei genitori, tirano fuori il meglio e il peggio di Misha, che continua abilmente a scappare ai tedeschi, che sembrano pedinarla 'in esclusiva'. Nonostante tutto però....è una bambina e come può mai andar a finire per lei?

Il film è del 2007 ed è tratto dall'omonimo libro autobiografico di Misha Defonseca (si, la stessa marca delle ciabatte). Leggendo qua e la ho scoperto che c'è anche stato una specie di 'scandalo' con questo film, perché la regista Vèra Belmont, interrogando l'autrice ha scoperto che parte del libro è puramente inventato! Poi si è ripresa e ammontando una giustificazione "artistica", della serie: ' per fare un film è quasi impossibile non inserire fatti inventati' è andata avanti. Però vabbè...
Vedendo il film, mi è piaciuta moltissimo l'interpretazione della piccola Mathilde Goffart, nel ruolo di Misha; mi è piaciuta la sua espressività, la sua originalità, il suo naturale disinteresse verso la telecamera e al contempo, il suo naturalmente essere magnetica verso di essa. Si vede che si è sentita a suo agio nel ruolo, nelle ambientazioni e con gli animali stessi ( i lupi erano tutti veri!). Mi è piaciuto quando rideva e persino quando piangeva; è stata capace di emozionarmi, di addentrarsi nel covo emozionale umano e farsi strada, con i denti incisivi sporgenti, i capelli arruffati e il corpo mutilato, molto simile a Pippi Calzelunghe!
L'inizio è un po lento, ma l'intero film viaggia sul 'dico-non dico' che crea suspence e curiosità, che comunque tengono attaccati fino alla fine. Dai temi trattati, ci sono anche molti ritorni: 'Into the Wild', tanto per citarne uno, ma anche 'Il ragazzo selvaggio' di Truffaut, 'Mowgli e il Libro della jungla' e 'Il labirinto del fauno'. Quest'ultimo non so quanti di voi l'hanno già visto, ma è molto molto simile!
Inutile dire che trovo emozionante la parte in cui Misha vive con i lupi nella foresta e nel ghiaccio, come si sfama, come gioca, come interagisce con loro. Quasi invidiabile il rapporto che hanno.
Il dono della bimba è quello di saper parlare con gli animali e questo le salverà spesso la pelle, in situazioni a ridosso dell'impossibile!
Buone anche le musiche di Emilie Simon che passano dal folkloristico al suono metallico, tecnico.

Commenti

  1. Gran film il labirinto del fauno, fulgido esempio di cosa si possa fare con un'idea origianale e tanto mestiere, chissa che un giorno anche qui da noi non si torni a fare del buon cinema.
    Detto questo, se questo film è simile al labirinto me lo vado a vedere sicuro.
    Grazie della dritta.

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