Dalla vita in poi

Rosalba ama di Danilo, detenuto in carcere per omicidio e per dimostrargli il suo amore decide di scrivergli una lettera al giorno, per tutta la durata della pena. La ragazza però, non trova le parole e si fa aiutare dalla sua amica Katia, brillante ma costretta su una sedia a rotelle. I sentimenti di Rosalba in pochi mesi svaniscono e in ultimo decide di smettere di scrivere a Danilo. Katia, nel frattempo, si è innamorata di Danilo e decide di continuare a scrivergli, all'insaputa dell'amica. Un giorno si reca a conoscere il ragazzo e grazie alla sua tenacia e astuzia riesce ad entrare nel carcere. Con la stessa forza di volontà spiega a Danilo la situazione e in breve, i due convolano a nozze. Le difficoltà però, non sono poche, prima fra tutte una certa ostilità da parte della guardia carceraria, interpretata da Pino Insegno.
Cosa può aver colpito Katia, di un tipo come Danilo? I due, pur avendo vite differenti si somigliano moltissimo. Entrambi sono testardi e determinati; ribelli in vite e corpi che li imprigionano; orgogliosi e nonostante tutto, dignitosi di loro stessi. La solitudine è un altro fattore che li lega e anche la sensazione che vivono in realtà parallele è un collante in più tra loro. C'è profondità e tenerezza in essi e forse è proprio questo sentore a spingere l'una nelle braccia dell'altro.
Commedia toccante, ma leggera, che attraverso stereotipi già visti, ma ben interpretati riesce a colpire lo spettatore inducendolo a riflessione. Un'originale storia d'amore, che per i suoi modi, ci fa tornare ai tempi in cui l'amore era per lo più epistolare e/o platonico. Notevole l'interpretazione di Cristiana Capotondi, nel ruolo di Katia e la freschezza di quello di Nicoletta Romanoff, in Rosalba.

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