Il posto delle fragole di Ingmar Bergman
Raccogliendo maggiori informazioni per la realizzazione della critica su 'Harry a pezzi', mi sono imbattuta in una recensione, dove il film veniva messo a confronto con 'Il posto delle fragole' di Ingmar Bergman e avendo già visto 'Donne in attesa' dello stesso regista ho voluto provare anche questo.
Il risultato di questo mio modesto esperimento è stato che trovo molto più elegante, pieno e sofisticato quello di Bergman, che con accurata narrazione degli eventi mostra la vita curiosa di un vecchio di 78 anni, ex dottore, prossimo al suo Giubileo( alto riconoscimento accademico), che sceglie di cambiare la sua vita, la mattina di un 1° Giugno. Le analogie tra le due pellicole sono in effetti parecchie. Un uomo riconosciuto professionalmente, ma che per tutta la sua vita non ha fatto altro che collezionare insuccessi relazionali, si vede di punto in bianco, prima tramite un sogno, poi tramite la sua governante e in seguito col viaggio in macchina e con le bizzarre conoscenze che vi fa, rivangare il suo passato e rivalutarsi come persona. Si arriva persino al punto in cui, in sogno, si vede attribuire alla sua gloriosa carriera il totale fallimento, l'incapacità e il suo esaminatore, si "trasforma" in un giudice in piena regola, che a causa dell'indifferenza, dell'incomprensione e di quant'altro, lo condannerà ad eterna solitudine. Il risveglio del nostro protagonista, Isak Borg, lo condurrà a un cambiamento radicale, uno di quelli che inaspettatamente, ti rimettono in gioco e ti fanno cambiare l'esito (se scritto da qualche parte) della vita.
La vicenda è ciclica, chiara e può essere definita come una catarsi, dove l'eroe in questione guarisce parti della suo passato fino ad un ricongiungimento con se stesso e in seguito, con gli altri. Un pç come Ebenezer Scrooge di 'Canto di Natale'!
Comunque, il film ha vinto l'Orso d'Oro al Festival di Berlino nel 1958, il Premio della critica a Venezia, il Nastro Argento italiano e tanti altri!! Davvero tutti meritevoli!
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