Invictus
1995 Nelson Mandela è il nuovo Presidente del Sud Africa. Il paese è profondamente diviso, è completamente assente lo spirito patriottico e il rugby, simbolo nazionale, sta perdendo credibilità e validità. Le cose non sono facili per il nuovo Presidente, ma grazie ad un'acutissima mossa umano-politica, Mandela riesce a far rinascere nell'intera popolazione, quella fiamma e quell'energia, tipica della calda Africa. La profonda fiducia nei suoi principi lo porta alla letterale conquista del suo paese, ma per riuscire in questo intento deve abbattere la rigidità interna, la mancanza di speranza e anche la mancanza di un leader, che creda profondamente nel paese. Semplice, ma efficace prodotto filmico, con un riuscitissimo Morgan Freeman nel ruolo di Mandela e con un incoraggiante Matt Damon, in Francois Pienaar, capitano degli Springboks, squadra nazionale. Come riuscire a trasmettere tanto calore, con un film che non ha una storia dalla struttura classica? Prendere l'Africa e il periodo di Mandela è stata un'ottima idea e a Eastwood vanno tutti i meriti di questa scelta. Solo l'idea di Africa e Mandela riscuote un successo strepitoso; l'Africa dà l'idea di cuore del mondo, in un certo senso e Mandela può essere paragonato al cuore dell'umanità, colui che ha dato nuova voce all'umanità. Le speranze sono le ultime a morire, persino per un paese provato come l'Africa, perciò si può solo immaginare quanta speranza può avere un paese come l'Italia! L'importante è crederci e offrire i mezzi a questa, per potersi rialzare dignitosamente, come testimoniano le azioni di Nelson Mandela.
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