Harry a pezzi di Woody Allen

Harry Block, un noto scrittore subisce il famoso 'blocco' (da notare la rima col suo cognome) e comincia a rovistare nella sua vita e poi nei suoi romanzi (per lo più autobiografici), alla ricerca di un equilibrio psico-fisico e di una nuova ispirazione. Ad aggiungere un notevole carico alla sua fragile condizione emotiva e psichica giungono le forti critiche dei suoi familiari e soprattutto delle sue ex, che lo accusano di aver pubblicato 'senza troppi sforzi fantasiosi di camuffamento' cose intime e riservate. Ciliegina sulla torta, alla follia di questa trama, l'invito ufficiale della vecchia università di Harry che vuole onorarlo, sebbene lo abbia buttato fuori, che mette il nostro protagonista alla disperata ricerca di qualcuno che lo accompagni. Questo viaggio esilarante, a limite tra conscio e subconscio, a cavallo tra realtà e finzione è ricco di flash back, 'rewind', tuffi nella narrazione e visioni allucinogene dei personaggi dei suoi romanzi, che gli parlano e sperperano consigli. I dialoghi tra i molteplici personaggi del film sono diretti e taglienti come lame e cosa molto importante: NON FANNO NEPPURE PER UN ISTANTE DISTOGLIERE LO SGUARDO! La varietà delle scene e l'infinità degli argomenti trattati fanno di 'Harry a pezzi' (1997) sicuramente un altro capolavoro firmato Woody Allen.
In questa pellicola viene nuovamente messo in evidenza l'originalità di Allen non solo come regista e attore, ma anche come persona, visto che molto di questa sceneggiatura è tratto dal periodo dove Allen ha divorziato con Mia Farrow. Egli infatti riconosce e poi snocciola, tutte quelle fisime mentali che ha un uomo dalla vita viziosa, dipendente dall'alcol e dalle pillole, dalle prestazioni delle prostitute e da quei 'demoni del passato' che gli infestano la vita. Nessun tema viene risparmiato; vengono presi di mira gli ebrei, le istituzioni (come il matrimonio, l'Università e la Chiesa), si gioca molto sull'egoismo e l'infantilismo, di un uomo dalla carriera vincente ma da una vita privata scadente, come per esempio il modo in cui si approccia a Fay, suo presunto grande amore, quando le dice che non vuole che si sposi, nonostante l'abbia tradita e tenuta sempre alla larga, con la frase 'non t'innamorare di me', ottenendo poi che lei non si innamora di lui e si sposa col suo migliore amico. Solo al termine della pellicola si capisce che quello di Harry Block è un viaggio d'epurazione personale, di ritorno alla consapevolezza, alla pace e all'armonia con se stesso e con gli altri. Risultato che può ottenere solo arrivando in fondo a se stesso, al limite estremo della sua follia e della sua viziosità, al numero massimo di pillole prese e al maggior numero di strilli delle sue ex. Il grande cast aiuta Allen nella realizzazione di questo frizzante e dissacrante film; memorabile il 'fuori fuoco' interpretato da Robin Williams.

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