CAPPUCCETTO ROSSO SANGUE


Mah... quasi incommentabile.
Cappuccetto Rosso Sangue è l'immediato lavoro successivo a Twilight, della regista Catherine Hardwicke ed è uscito nel 2011.
Differentemente da quanto si può pensare basandosi solamente sul titolo, Cappuccetto Rosso Sangue non è la "rivisitazione figa" della favola di Cappuccetto Rosso; non è niente in realtà, forse solo un prodotto meramente commerciale e commerciabile, creato approfittando di un'onda di successo del genere gotico-fantasy. Cappuccetto Rosso Sangue infatti, non è ne la versione coatta, ne quella gotica, ne quella tecnicamente parlando di ultima generazione, ne quella imbottita di romanticismo, che però almeno fa  sognare.


Anche la Hardwicke come Sanders ha usato alcune scene ben riuscite della saga di Twilight, riproponendole in Cappuccetto Rosso Sangue, come il tema stesso, tanto per iniziare; la storia di un'adolescente che si trova improvvisamente invischiata, prima in un'atmosfera capeggiata dalla minaccia di un lupomannaro, poi in un triangolo amoroso, nel quale si distinguono per bene, due tipologie di baldo giovane, che fanno sempre gola.
Da una parte l'elegante, gentile e delicato Henry promesso sposo della protagonista Valerie, dall'altro il tenebroso e passionale Peter, amico di Valerie d'infanzia e suo grande amore.


Un'altra noticina di similitudine tra Twilight e Cappuccetto Rosso Sangue è la scena in cui Peter si dichiara sbagliato per Valerie (come Edawrd fa con Bella nel bosco), dove lei gli risponde 'non mi interessa' (come fa Bella) pure con stesso tono ed espressione facciale!

Sono un'amante del genere fantasy, ma sto lentamente prendendo consapevolezza che è davvero RARO fare un film fantasy decente; uno che quantomeno spinga ad essere rivisto più volte. Ahimé, mi tocca ammettere che queste difficoltà, non le incontra solamente il cinema italiano, che almeno si risparmia certi prodotti non osando e quindi rimanendo nel suo range di azione, ma anche il cinema americano fa grossi flop, come appunto Cappuccetto Rosso Sangue.
Resto poi sconcertata di fronte l'uso degli attori.
Si era vociferato che Catherine Hardwicke usasse 'amici suoi' per fare film, quindi non scegliendo gli attori in base all'oramai antica meritocrazia. In Twilight si diceva che avesse scelto Nikki Reed e Sarah Clarke perché sue grandi amiche nella vita privata e questo potrebbe confermarlo il ripetuto utilizzo di queste anche nella pellicola Thirteen, nonché il fatto che nel libro, la madre di Bella è solamente citata, mentre la Hardwicke le ha fatto spazio per vere e proprie scene.









Ad accentuare queste (mal)dicenze, il fatto che in Cappuccetto Rosso Sangue ... t'oh, sbuca Billie Burke, che in Twilight fa il papà di Bella, mentre qui quello di Valerie! Poi vabbè meglio non andare ad indagare, perché sennò ne escono di cose, però purtroppo sono curiosa e ho scoperto che Peter di Cappuccetto Rosso Sangue, era stato notato per interpretare Edawrd e che si è conteso il ruolo con Pattinson fino all'ultimo.
In Cappuccetto Rosso Sangue, la Hardwicke ha stabilito un vero e proprio smack-down per poter scegliere gli attori che avrebbero interpretato i due contendenti di Valerie, con la vittoria finale di Shiloh Fernandez per Peter e Max Irons per Henry. Ma non solo!
Per il ruolo di Peter, la Hardwicke voleva Taylor Lautner, per la serie 'ce sei piaciuto tanto come lupo che te ne facciamo fare un altro!'
Santo cielo: ritegno?!

Più vedo questi film, più capisco che vince molto l'impatto visivo, la presentazione di questo e a Cappuccetto Rosso Sangue, posso almeno dare il vanto di aver avuto una locandina attraente, creata con un giusto gioco di colori: bianco, nero e rosso, che conferiscono immediatamente l'idea del genere, a chi la guarda.


Però dai, voglio essere discretamente equa e dare a questo film anche una buona colonna sonora (made by Brian Reitzell) e un buon incastro di pezzi della classica favola di Cappuccetto Rosso, in particolar modo della tiritera di Cappuccetto 'Nonna, che occhi grandi che avete ... per poterti vedere meglio ...' incastrata in una scena dove la nonna di Valerie, interpretata dalla mitica Julie Christie, fa drizzare i peli credete a me!
Normale, come sempre, l'interpretazione di Amanda Seyfreid, che non riesce a mio parere, a dare spessore di un qualche tipo ai suoi personaggi, che cadono nel film come la goccia di pioggia su un tappeto di neve: sparendo.
Alto, nel complesso, il non- sense del film che lascia alla fine solamente questo: 'Ma non avevate proprio altro da fare?'

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